7.28.2009

Diciamoci solo addio

E' semplice:

Noi....


Noi che diciamo di salutarci da lontano senza lacrime sul viso.
Noi che ci allontaniamo dalle fantasie e dai sogni senza perderci nella dipendenza di parlare di noi a qualcuno a cui importi.
Noi che ci parliamo chiaro e non parliamo di trappole future. Non serve farlo a tutti i costi.
Noi che aspettiamo il momento propizio per perdere le inibizioni e per morire in una nuvola di meraviglioso nulla.
Noi che non sappiamo fare nulla di tutto ciò.
Che soffriamo, che non riusciamo a vivere senza linfa.
Che abbiamo tanti sintomi ma mai una cura.
Che decidiamo di vivere ogni giorno come fosse l'ultimo sogno e all'alba del giorno dopo ce ne siamo già pentiti.
Che non sappiamo salutare la libertà da lontano, che ci manca inevitabilmente e non riusciamo a parlare chiaro tra le lacrime.
Che speriamo di vedere una stella cadente nel grigio cielo della città per poter dire di non aver rimpianti.
Noi folli.

Lo spettacolo è giunto al termine.


....Io.


Addio.

7.10.2009

Portami via.

Portami via... in un posto lontano da tutto questo.
In un luogo senza tempo e senza logica alcuna.
Lasciami viaggiare sull'onda profumata del vento come una esile foglia, abbandonando tutto sulla terra ferma.
Rubami per tanto tempo, fammi dimenticare tutto.
Fammi sorridere senza rimpianti.
Permettimi di lasciarmi andare come se galleggiassi sulla superficie dell'acqua senza ombra di terra all'orizzonte.
Rendimi una persona diversa, sussurrami dolcemente parole che voglio sentire mentre osserviamo la città da sopra le nuvole.
Parlami delle mattinate d'estate passate lontano e raccontami del meraviglioso posto in cui stiamo andando con i suoi luoghi dimenticati e i suoi misteri,
Sarà come spezzare un confine.
E poi lentamente dimenticami, quando l'inverno sarà troppo freddo per far vivere tutto questo, lascia che il ricordo svanisca e che di ciò rimanga solamente una tiepida luce di speranza in fondo al cuore.


Magia portami via.

5.26.2009

I sogni son desideri di felicità...

Vorrei che qualcuno mi spiegasse come si fa a continuare a credere alle fiabe dopo che si è spenta la tv o chiuso il libro che le racchiude... vorrei che me lo spiegassero perchè non ci riesco... io esco dalla porta e tutto quello che trovo è lei, offerta su di un piatto di rifiuti: la realtà.
La schifezza delle delusioni, la scocciatura degli obblighi, la tristezza degli eventi (...) li trovo sempre li... tutti in decomposizione davanti alla mia porta e proprio come i rifuti sono diventati talmente tanti che in tutta Italia si litiga per potersene sbarazzare senza subirsi le conseguenze. Peccato però che nella vita vera nessun politico impomatato possa far finta di risolvere il problema cercando di liberare il pianerottolo dalle tue schifezze quotidiane senza impigliarsi con la cravatta negli anfratti dei crolli depressivi... quelle devi portarle TU a fare un giretto ai cassonetti, devi fargli assaporare l'aria e farli abituare ad un ambiente nuovo per poi lanciarle brutalmente nella spazzatura. La parte migliore di tutta questa storia e proprio qui... nel momento in cui pensi di essertene liberato e pensi di poterti godere un'entrata trionfale dal tuo zerbino immacolato capisci che fa più schifo di prima e che non ne è valsa la pena...
Bene, arrivati a questo punto forse è meglio tornare in casa a guardare "Cenerentola"... chissà che la fata turchina non compaia anche a me... posso sempre sperare...in fondo ho il 35 di scarpetta...

Pansy

5.16.2009

E' come esplorare un terreno sconosciuto....

Ah... da quanto tempo non scrivo su questo piccolo e insignificante blog su cui sfogo tutte le mie paure e i miei problemi... (poveri voi...) ma c'è da dire che se non si ha nulla per cui scrivere meglio stare fermi onde evitare lunghi discorsi complicati senza punteggiatura... come questo insomma.
Oggi scrivo perchè sono confusa e contraddetta... improvvisamente non so più cosa voglio, in nessun ambito della mia vita. Perchè è tutto così difficile? certe volte mi sembra di vivere sempre controcorrente...
fisso il vuoto di fronte a me, l'asfalto grigio diventa fonte di riflessione, come ogni altra cosa che mi circonda, perchè io mi sento strana... è tutto paradossale. Mi trovo profondamente assorbita dai miei pensieri lontani continuamente contrapposti al volere del mio cervello, tutto mi contraddice e seguire i battiti del mio cuore diventa impossibile... proseguo camminando, parlando di cose che in realtà non mi interessano, sorridendo ai passanti...mi manca il respiro, la mia testa è altrove... è in un posto dove le distanze non esistono e dove posso essere felice quando voglio... è un posto lontano dalla mia vita quotidiana. Sogno di passeggiate nel parco senza discorsi noiosi e sogno momenti magici e irripetibili... come una bambina... mi vedo camminare finalmente felice. Ma so che è tutto nella mia testa e quando l'ombra degli alberi lascerà spazio alla luce del sole scoprirò che nulla di tutto questo è possibile... perchè è così lontano, irraggiungibile...
è come esplorare un terreno sconosciuto...

Pansy

4.06.2009

Vittime delle apparenze.

Persone ossessionate dall'aspetto e dalla forma, incastrate nel vizioso circolo degli schemi - tortura che devono segnare la personalità di tutti. Il sovrappeso è semplicemente mancanza di autostima e di forza di volontà, questo ci dicono ogni giorno, nessuna novità... se scegli di essere diverso preparati ad essere escluso. Vivi nella fissazione che i tuoi fianchi sono più brutti e larghi dell'amichetta che hai di fianco, ma la cosa che non sai (forse) è che non ammetterà mai di essere infelice e depressa a causa del suo stile di vita che le permette di avere quella taglia irraggiungibile, ma continua a ridere perchè il segreto è li... se continui a sorridere anche mentre ti esplodono i polmoni perchè stai correndo più veloce di quello che puoi verso il corpo dei tuoi sogni, beh complimentoni... sei proprio una ragazza fantastica!! Tutti ti vorranno sicuramente e la tua silhouette sarà sempre perfetta come il tuo volto banale e computerizzato...
Siamo continuamente pressati dalla società, dobbiamo arrivare primi nella nostra individualità... non possiamo perdere la gara verso la morte. Se ingerisci più di 100 calorie al giorno e ti senti felice vuol dire che non sei abbastanza attiva, dinamica, snella e che non sei perfetta per piacere agli ometti della nostra bella società... la magrezza è felicità, è giovinezza donne!!
Continuano a ridurre il rapporto tra peso e altezza fino ad arrivare a schemi paradossali per corpi alieni: strutture esili e inesistenti piegate in avanti da seni esageratamente grandi, gambe troppo lunghe e ossute, braccia senza il ben che minimo segno di grasso... ore in palestra per avere il corpo che ci hanno imposto, diete devastanti che non solo ti fanno dimagrire ma ti ammazzano anche il cervello.. queste sono le risposte della società oggi. Non importa se hai 50 anni e "con quella gonna sembri ridicola", l'importante è che le tue gambe siano ossute al punto giusto e che tu sia alta e slanciata. Fingiamo di volere davvero un dimagrimento per gambe da urlo, fingiamo sul serio di voler essere al top ma la verità è che il benessere non è correre perchè qualcuno ce lo comanda ma fare qualcosa perchè ci appassiona..fermarsi un attimo a guardare il cielo, leggere un libro, seguire la propria creatività... Che senso ha dover essere sempre primi? Me lo chiedo ogni giorno mentre nella mia testa nascono idee sempre più singolari per essere al top nella mascherata della mia vita.. in fondo me lo chiedo se c'è un senso, ma non so rispondermi...

Una vittima delle apparenze

3.12.2009

Truth Hurts.

Chiudi gli occhi, respira profondamente... non mentire... ed esprimi un desiderio. Quando le dissero questo lei non seppe se continuare a raccontare frottole al suo stesso cervello o ammettere cosa voleva davvero... "la verità, è relativa alla fine dei conti.." si disse. Lei sapeva che quella sera passata sotto la pioggia e il freddo per strada, sotto quel cielo impietoso e quelle strade vuote, illuminate da quella luce artificiale come le sue stesse menzogne, non era stata solo una coincidenza...non voleva lasciare quel luogo per non abbandonare la speranza di... di... incrociare il suo volto, di nuovo e di nuovo come in un film. Per continuare a sognare di rivederlo anche solo una volta, sentiva che stare lì potesse aiutare il fato...agevolare il destino...
E' ovvio che le giornate ad aspettare sue notizie sono ed erano tempo perso ma lei ha gli occhi accecati da una strana sensazione mai provata al limite tra la tristezza, la rabbia, la voglia di fuggire... e dire che ha sempre odiato le ragazzine che soffrono per quella cosa così indefinita come quello che chiamano "amore"e non è nemmeno sicura di sapere ancora cosa vuole dire quel termine, le pare ancora troppo per lei... lei ha sempre odiato i film da bambine e le canzoni da smidollati. Lei è forte, lei non piange per la gente che non lo merita e non piangerà nemmeno ora...o almeno nessuno l'ha ancora vista con gli occhi rossi e il respiro mozzo ma l'acqua lava tutto...basta lavarsi la faccia, truccarsi gli occhi, il viso e uscire con gli occhialoni che coprono tutto. Copre tutto...gli altri non devono vedere...non devono sapere ciò che prova.. deve ingerire il veleno fino all'ultima goccia, fino a quando si sente bruciare dentro e poi deve solo aspettare, deve aspettare di liberarsi o aspettare di tornare a vivere quella menzogna... ecco... la neve ormai si è sciolta da tempo, le ore, i giorni, i mesi seguono indifferenti dalla sua scomparsa... perchè lei scende ancora le scale con il trucco e gli occhiali scuri ma quella ragazza è scomparsa, si è rassegnata, ha bevuto troppo veleno e ora sorride al mondo con gesto meccanico. Cosa prova non lo sa, forse è giusto così. Forse ha scelto la strada giusta o forse si sentirà per sempre una stupida... una smidollata che, dopo essere stata disarmata, non è stata in grado di difendersi da sola. "Non sono abbastanza forte per tutto questo" si disse. Ma continua a camminare come se spinta da una forza esterna...

Pansy

1.09.2009

CEMETERY DRiVE.

Era una giornata come tante e vagavo nella nebbia, io. Camminavo sempre dritta nella stessa direzione seguendo le righe bianche della strada senza perdere un'indicazione. Poi, ad un certo punto la lunga strada, perfettamente asfaltata, senza ostacoli, senza buche, mi ha reso estremamente annoiata e irrascibile e mi sono ritrovata a guardare il paesaggio intorno alla strada con più attenzione della via da seguire fantasticando su che aspetto potevano avere le lunghe distese di campi ,attorno a me, in una luminosa e limpida giornata di sole, mi sono ritrovata a voler correre lungo quelle terre umide e sconosciute. A lungo sono rimasta sulla mia carreggiata ma quel pensiero di scoprire e di perdermi in tutta quella distesa di nulla ha avuto la meglio sul dovere e ho vinto la nebbia. Ho camminato per poco in quel terreno fangoso, così difficile da attraversare ma così stranamente confortevole e insostituibile...ho proseguito per qualche metro e lentamente, sul mio percorso, la nebbia si diradava per lasciare spazio ad un caldo raggio di sole e per permettermi di vedere un mondo nuovo, diverso, pieno di pericoli tanto affascinanti.
Ero fuori dalle mura della sicurezza, per poche ore, accecata dalla luce del sole tra l'umidità, ero lontana da quel piccolo spazio chiuso dove ormai il sole non poteva battere più, dove non poteva più asciugare quelle lacrime di quel silenzioso consenso, di quella silenziosa abitudine di sentirsi scontati...ero lontanissima da quel luogo dove io non ero niente e dove non c'era spazio per me e per quella piccola fiamma che mi brucia dentro e che allontana la vita comune. Ma mi bastano poche ore per capire che va bene così... vedo ancora speranza in fondo alla lunga strada, la vedo addirittura da qui, mentre affondo i piedi nel fango dei campi al lato della strada.

Pansy