11.27.2008

i WANT MORE...i NEED MORE...

Che dire... una giornata così... che ancora deve iniziare praticamente, in cui ho riflettuto tanto... mentre correvo da una parte all'altra pensavo...pensavo...non pensate di esagerare?? Pretendete un pò troppo da me, troppo...pretendete che io faccia sempre tutto senza sostegno e pretendete che sia sempre felice di vedervi, senza problemi poichè secondo voi non me li devo fare...pretendete che io sia sempre sorridente e che nulla turbi il mio bel faccino perchè poi questo turba voi...perchè non capite che c'è qualcosa che non va anche se non lo dimostro proprio apertamente, perchè non mi intuite con uno sguardo?
Altra sorpresina...io mi arrabbio e voglio discutere delle cose non voglio sempre e solo passarci sopra, anche perchè passando sempre sopra a tutto la mia vita diventa apatia, abitudine... ho paura dell'abitudine...rende gli esseri umani come succubi da un sistema invisibile in totale contrapposizione all'idea di godersi la vita. Cosa c'è di bello nell'essere inconsapevolmente vuoti? E nel non farsi mai domande di ogni sorta per evitare di sentirsi giù...? è umano... è giusto sentirsi giù anche se al mondo ci sono cose peggiori, questo non importa... se si riflette sempre in questi tangenti non si arriverà mai da nessuna parte, nessuna. Ogni emozione va colta fino all'ultimo senza risparmiare i momenti tristi e quelli difficili...
Lo so che non interessa a nessuno, però se mi chiedessero "cosa vuoi fare ora??"
beh se me lo chiedessero probabilmente gli direi che prenderei un qualunque mezzo di locomozione per andare lontano, per andare a perdermi da qualche parte, per vedere gente diversa, nuova. Vorrei fuggire come se dovessi perdere un treno per NonSoDove o come se fossi rincorsa da qualcosa...vorrei correre con il vento tra i capelli, scappare da tutta questa robaccia e andare a conoscere il mio mondo parallelo, uscire col mio mondo parallelo..accompagnata dal tepore delle mie convinzioni, delle mie idee, per sentirmi apprezzata profondamente.
Lasciare tutto qui, mollare tutto quello che ho cercato di creare per anni e anni ma che non sono mai riuscita a completare, lasciare perdere le fatiche e le tristezze di una vita breve e nemmeno intensa, ma pur sempre una vita. Non so nemmeno se la mia è davvero voglia di mollare o semplicemente stanchezza di annullarmi sempre e comunque o forse sono solo stanca di non sentirmi compresa a fondo nella mia (alla fine semplice) complessità.
Oggi mi sento presuntuosa, voglio di più.

11.19.2008

OGGi...SEMPRE...

Dev'essere buffo vedermi da una finestra in questo momento... sono davanti al computer che fisso un punto vuoto perchè mi gira la testa in una maniera indescrivibile, con un piede distrutto dalla giornata di ieri (peggio di una tortura),una tristezza addosso che ho solo voglia di piangere e a farmi compagnia ci sono i libri e miliardi di fotocopie d'informatica che ormai ho letto e riletto cento volte e più (cosa che probabilmente si rivelerà inutile, è una sensazione a pelle)... oggi scrivo di getto perchè la mia vita è abbastanza miserabile da permettermi di scrivere a caso tutto quello che penso senza avere momenti di vuoto o riflessione per scegliere quale verbo sia più giusto in quel concetto o quale punteggiatura dovrei usare. Oggi non farò nulla di tutto ciò...(quindi figurati cosa verrà fuori) perchè non mi va...oggi non mi va niente, ho un disperato bisogno di consigli che nessuno ha il tempo di darmi e vorrei sostegno, risposte che nessuno ha voglia di comunicarmi...in effetti non li biasimo, se avessi anche io qualcosa di positivo a cui pensare penserei a quello e non ad aiutare una poveretta disabile che non è in grado di farcela sempre da sola. Mi da troppo sui nervi...si sono tutti abituati che "io ce la posso fare da sola senza nessunissimo problema di sorta"e invece suprise! NON ce la faccio e adesso che vi vorrei vicini non ci siete... voci vuote che mi ripetono sempre gli stessi concetti come un disco incantato senza anima nè corpo...delle voci...punto. Beh se volevo ascoltare delle voci accendevo la tv o prendevo un autobus per sentire le imprecazioni degli autisti frustrati e le vecchie che parlano del tempo... invece io non ho bisogno di voci, voglio sentire che quando mi parlate esca fuori un pò di voi da ciò che mi dite, non voglio sentire robot che ripetono all'infinito che io sono chissà cosa e che ce la posso fare...io sono un essere umano e come tale ho bisogno di aiuto non solo di stupidi complimenti sul mio carattere da arrivista del cazzo che non mi portano da nessuna parte... mi sono proprio rotta...ho mal di testa e sono stanca di correre a destra e a manca solo per dimostrare chissà cosa a chissà chi poi... io vorrei un momento per parlare, esprimere ciò che provo senza dovermi sentire in colpa per occupare l'intera conversazione... si, perchè io ho voglia di occupare il tempo di qualcuno e voglio potergli dire grazie senza sentirmi in colpa, vorrei sentirmi compresa davvero da chi amo e non sempre assecondata come se fossi una bimbetta. Richiamatemi e cagatemi se vi dico che sto male... fate qualcosa... non state lì impalati come dei pesci lessi a dire tutte quelle stronzate del caso su come io devo puntare in alto facendomi sentire ancora peggio perchè non sapete che altro dire...in fondo non sono nessuno... se sbaglio ditemelo, non vi mangio anzi aspetto solo voi, datemi un segno e non solo 10 minuti stringati del vostro tempo in cui mi chiedete "stai bene?"e io "non so" ed è finita lì...non andate all'inferno se mi ascoltate, al massimo vi annoiate...perchè io vi ascolterei per sempre, io i consigli ve li darei se almeno me li chiedeste ogni tanto. Farei di tutto per aiutarvi ma sembra che io non sono abbastanza per voi... ah beh...non ci posso fare molto, vi sono toccata io.

11.17.2008

VALERiE NEL MONDO Di PLASTiCA


Una ventina di anni orsono nacque Valerie, una bella bambina con lunghi capelli biondi e faccino angelico, una come tante al giorno d'oggi, che correva nel parco vicino casa con buffi vestitini a fiori aspettando di fare una sorpresa alla sua migliore amica mostrandole la sua nuova perfetta bici tutta fiocchi e brillantini.

Viveva in una bella casa, piena di affetti e pranzi della Domenica e per tempo immemorabile la sua vita sarà brillante e lucida come la lucente plastica dei suoi milioni di giocattoli. Valerie fu, è e sarà per sempre la bambina sempre benvoluta da tutti e avrà per sempre dei giocattoli con cui divertirsi, cambieranno solo le loro fattezze. Nel suo mondo niente andava storto, lei non si inciampava come le altre bambine, non si sporcava il vestitino nuovo di cioccolata e non voleva imparare a fischiare o "fare cose da maschio" perchè non era "da signorina", lei cadeva e cadrà sempre in piedi finchè potrà far credere a tutti ciò che vuole.

Ora Valerie ha vent'anni e vive in una bellissima teca di vetro che alcuni nel quartiere chiamano casa, i rapporti umani che possiede si limitano a gentili scambi di parole con la vicina (la migliore amica d'infanzia) per semplice convenienza, in quanto il suo caro maritino non ama che la sua "Santa Valerie" venga contaminata dalla sua amica ( in fin dei conti una persona tranquilla e del tutto rispettabile molto probabilmente più di Valerie stessa ). Le giornate procedono senza colpi di scena e tutto attorno a lei è totale finzione, talmente tanto che il cielo sulla sua casa rimane per sempre azzurro incurante dei fenomeni atmosferici. Mentre lì fuori sono tutti sotto a neri ombrelli che cercano di ripararsi dalla pioggia battente lei cura le sue viole sotto un bellissimo cielo ceruleo che mette una strana voglia di piangere.

Solo il silenzio è contemplato nel suo vocabolario, la totale dedizione all'apparenza è la sua unica legge così che il suo caro maritino non si ritrovi con una moglie vecchia, acculturata e GRASSA (soprattutto!). Se bussi alla sua porta ti aprirà sempre con un sorriso, talmente ampio che sarà inevitabile chiederti se tutto quel sorridere non le faccia male alla mascella. I suoi biscotti saranno sempre i più buoni e il suo corpo sempre la figura della perfezione come se gli anni non influissero su di lei, se mai la incontrerai, osservandola ti chiederai se quella lacrima che ti riga il viso sia semplicemente invidia, rabbia o compassione per quel suo perenne fare posato così finto, così.....

Di Plastica...

11.02.2008

Another Day on my List...


Un'altra domenica pomeriggio, con la sua aria annoiata e viziata...
Una domenica solitaria, durante la quale dovrei fare mille cose ma non ho assolutamente intenzione di farle... mi sento pigra e assonnata... vorrei solo uscire e incontrare lo sguardo delle persone, immaginandomi cosa desiderano e cosa vorrebbero mentre cerco di capire cosa, in realtà, desidero anche io... come al solito mi pongo domande a cui non c'è una vera risposta e che rendono questo blog depresso e stanco con uno sfondo di rosa a coronare il tutto...
Se ci penso però forse di una cosa sono sicura...ho bisogno di evadere per ritrovare me stessa, vorrei fare una pazzia dopo tanto tempo e sentirmi di nuovo viva...ho bisogno di colpo di scena, ho bisogno di novità...soprattutto di quelle, in quanto le ultime "svolte" della mia vita si sono rivelate tutto fuorchè novità...diciamo che sono le stesse cose di prima con una copertina diversa, nuova e piena di speranze...nella mia vita non è cambiato nulla, ora oltretutto sono anche una nullafacente che meno fa e meno ha voglia di fare...mah...
Che giornate...sempre a guardare e riguardare vecchie foto e a parlare e scrivere senza però concludere nulla, come bloccata da una rete invisibile, va così nel mondo psichedelico della vecchia (e illusa) Pansy... che vorrebbe fare tante cose ma non riesce nemmeno a concluderne mezza, che si promette di "fare così la prossima volta" ma che poi non lo fa e che giura di farsi valere in un futuro, quella Pansy che sogna di fare follie che poi non fa e sempre quella ragazza che scrive tanto ma che in realtà non sa scrivere, quella che urla tanto contro tutti ma che in realtà crede ai sogni (ci manca poco che creda anche alle fate) e che è più ingenua di quelle che non parlano nemmeno... chissà che ne sarà di me e dei miei sogni patinati di rosa che non servono a nulla e a nessuno... mah...

Pansy